Troppo spesso il microclima nelle case non è esattamente l’ideale per le migliori condizioni di vita al loro interno. Case troppo umide o fredde, spasso entrambe le cose, possono essere causa di sviluppo di muffe che possono anche essere pericolose per la salute di chi vi abita, ancora di più quando c’è la presenza di un bambino.
Il microclima domestico
Per microclima domestico si intende l’insieme di parametri che costituiscono la qualità fisica dell’aria all’interno della casa. Principalmente si intende la temperatura e l’umidità che caratterizzano l’ambiente, spesso correlate tra loro.
L’umidità si esprime in percentuale, l’umidità relativa, che esprime il contenuto dell’ umidità nell’aria rispetto al massimo che questa può contenere prima del realizzarsi della condensazione, il passaggio dalla forma gassosa a quella liquida.
Esiste una stretta correlazione tra temperatura ed umidità in quanto l’aria calda ha la capacità di contenere in assoluto più particelle d’acqua mentre una bassa temperatura ne può contenere di meno.
Da questo consegue che una stessa quantità assoluta di particelle d’acqua porterà ad un maggiore umidità relativa in aria fredda di quanto è in aria più calda. Questo è il motivo per cui negli ambienti di casa è opportuno mettere in funzione deumidificatori e umidificatori a seconda dell’umidità relativa presente.
Umidità e bambini
Il microclima incide sulla salute dei bambini molto più che sugli adulti. Il motivo risiede nella minore capacità dei bambini di adattamento alle condizioni climatiche.Il loro organismo è ancora immaturo e solo progressivamente, con il passare degli anni, si perfezionerà fino ad arrivare all’età adulta quando i processi biologici saranno del tutto perfezionati.
Questo è il motivo per cui se un adulto può adattarsi entro certi limiti ad un ambiente non ottimale, ciò è decisamente più difficile per un bambino. Questo, ancora, è il motivo per cui gli adulti dovrebbero essere consapevoli di quale ambiente è meglio per il bambino e agire di conseguenza per tendere a portarlo alle migliori condizioni per la sua salute.
Come misurare l’umidità ambientale
Uno strumento semplicissimo e a basso costo consente di misurare l’umidità di un ambiente: l’Igrometro. Nel caso degli strumenti più semplici per la misurazione dell’umidità, questa viene rilevata grazie alla proprietà di un piccolo fascio di capelli di allungarsi con maggiore umidità e accorciarsi con l’aria più secca.
I capelli sono collegati con un meccanismo che muove una lancetta che indica l’umidità. Non sono di grande precisione ma sono sufficienti ad avere un’indicazione abbastanza attendibile rispetto alla percentuale di umidità relativa.
Oggi apparecchi elettronici digitali forniscono l’indicazione di umidità in maniera molto più precisa ma in fondo gli igrometri a capello per l’uso domestico sono più che adeguati.
Cosa fare se l’umidità non è adeguata
Il tasso di umidità ottimale in una casa è quello che si aggira intorno al 50%. Se inferiore bisogna apportare umidità nell’ambiente, al contrario, se superiore, occorre assorbirla. Questo è parecchio più importante per il benessere del bambino che, se messo in un ambiente con umidità troppo bassa rischia irritazioni delle vie aeree e malattie conseguenti.
Se l’umidità è eccessiva potrebbe iniziare a sviluppare le condizioni per patologie future ma il pericolo maggiore deriva dalla possibile formazione di muffe nell’ambiente, davvero pericolose per la salute di tutti e ancora di più per quella del bambino.
Se l’aria è troppo secca occorre utilizzare un umidificatore che può essere termico, formando il vapore con l’evaporazione dell’acqua oppure ad ultrasuoni che provocano la dispersione di acqua miocronizzata nell’ambiente, senza generazione di calore.
L’umidificatore a ultrasuoni risulta certamente meno pericoloso in quanto l’acqua viene micronizzata a freddo mentre in quello a evaporazione l’acqua viene surriscaldata fino a diventare vapore, con un certo rischio di ustione accidentale.