Manutenzione ascensore: cosa prevede la legge

Manutenzione ascensore: cosa prevede la legge

L’ascensore è diventato, col passare del tempo, un mezzo sempre più presente nella vita di ciascuno di noi: tra casa, centri commerciali, uffici o strutture pubbliche, la maggior parte delle persone lo utilizza con cadenza quotidiana. In alcuni casi, come ad esempio per le persone anziane o disabili, rappresenta uno strumento indispensabile per poter vivere serenamente la propria quotidianità.

Date le molteplici funzioni che è in grado di svolgere, è assolutamente indispensabile procedere ad una manutenzione dell’ascensore costante, al fine che lo stesso sia sempre efficiente e venga utilizzato da tutte le persone con la massima sicurezza: un cattivo mantenimento dell’impianto, infatti, rischia di creare situazioni spiacevoli che, come la cronaca ci insegna, possono sfociare in tragedie.

A chi affidarsi per le opere manutentive dell’ascensore

L’adeguamento degli ascensori alle leggi che, mano a mano, vengono emesse, è assolutamente centrale. Ed i professionisti del settore, ne sono ben consci. Nel nostro paese, oltretutto, esistono svariati impianti piuttosto vetusti, che richiedono una manutenzione costante dell’impianto.

Negli ultimi tempi, grazie anche ad alcune agevolazioni fiscali inerenti al settore ascensoristico, un numero elevato di persone sta ricorrendo ad interventi di modernizzazione come, ad esempio, quello relativo alle porte automatiche. Momenti in cui l’ascensore, grazie ad opere mirate, può diventare ulteriormente efficiente e, soprattutto, sicuro.

Ma indipendentemente dal fatto che l’ascensore abbia avuto un recente restyling, piuttosto che sia vetusto o di nuova installazione, un tema, più di altri, resta centrale e di rilevante importanza: la manutenzione. Un’operazione estremamente importante, che deve essere eseguita da professionisti qualificati ed esperti: affidarsi alla manutenzione ascensori periodica GP Elevatori, ad esempio, è il regalo più bello che possiamo fare alla nostra sicurezza e a quella di tutti i soggetti che utilizzano quel determinato ascensore.

La domanda centrale che, a ragion veduta, tanti si pongono, è quando procedere alla manutenzione del proprio ascensore. Esistono, in tal senso, due tipologie di manutenzione differenti tra loro, come disciplinato dall’articolo 15 del DPR 162/99: manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.

Quali sono le opere manutentive da eseguire

L’attività ordinaria di controllo, si snoda, essenzialmente, in due fasi. La prima si pone lo scopo preventivo di verificare il corretto funzionamento di tutte le componenti presenti nell’ascensore, come porte, serrature e funi, oltre a svolgere la pulizia e lubrificazione dell’impianto in tutto il suo complesso.

Molto più complessa ed articolata, invece, è la seconda fase, che si verifica, per quanto ovvio, in un momento postumo rispetto alla prima attività ordinaria di controllo. In questa circostanza, infatti, il manutentore dovrà verificare che tutti i dispositivi ed i componenti di sicurezza siano integri ed efficienti. La manutenzione ordinaria deve essere obbligatoriamente eseguita almeno due volte all’anno, prediligendo la cadenza semestrale

Quella straordinaria, come facilmente intuibile dalla parola stessa, si verifica quando la ditta appaltatrice interviene, tempestivamente, per far fronte alla sostituzione o riparazione delle parti logore dell’ascensore, come previsto, anche in questa circostanza, dall’articolo 15 del DPR 162/99. In questo caso, tuttavia, esistono obblighi da ambo i lati: manutentore ed utilizzatori dell’ascensore.

A quest’ultimi, infatti, spetta l’obbligo di avvisare l’azienda manutentrice qualora il mezzo manifestasse alcuni problemi. Non segnalare celermente il malfunzionamento, infatti, espone il conduttore a dei seri rischi, con possibili sanzioni pecuniarie, o ancor più gravi, nel caso in cui non fosse stato data tempestiva informazione del problema all’azienda manutentrice.

E’ inoltre assolutamente vietato non affidarsi a personale qualificato, che disponga di tutte le autorizzazioni del caso, e provvedere al cosiddetto “fai da te”, cercando di sistemare i malfunzionamenti autonomamente o conferendo l’incarico della sistemazione a soggetti non riconosciuti dalla legge: in questo caso, le sanzioni si inaspriscono ulteriormente.