Montascale per disabili: cos’è, come funziona, prezzi

Montascale per disabili: cos’è, come funziona, prezzi

Nel momento in cui ci si trova davanti alla necessità di gestire la quotidianità domestica di un disabile o di un anziano non autosufficiente, è importante adeguare gli spazi domestici.

Sono diversi gli aspetti da considerare in questa fase e, tra i tanti, rientra anche la possibilità di installare un montascale per disabili. Se ti trovi nella situazione descritta nel paragrafo precedente, molto probabilmente vuoi sapere qualcosa di più su questi ausili. Perfetto! Nelle prossime righe di questo articolo, approfondiremo assieme le loro caratteristiche e vedremo anche quanto, mediamente, possono costare.

Cosa sono i montascale per disabili?

Quando si parla di montascale per disabili, si inquadrano degli impianti che permettono a persone che si trovano in sedia a rotelle di essere sollevate e trasportate lungo una scala, a prescindere dalla sua lunghezza.

Il ricorso a questa soluzione rappresenta una scelta spesso necessaria anche in caso di dislivello senza scalini.

Tipologie

Data questa doverosa premessa, è importante parlare anche di tipologie. Ecco quali sono:

  • Montascale a piattaforma
  • Montascale a poltroncina

Qual è la differenza? Quando si ha a che fare con il primo dei due modelli elencati, si inquadra una soluzione contraddistinta dalla presenza di una base elevatrice. Su di essa, è possibile posizionare e mettere in sicurezza le sedie a rotelle.

Quando si parla del montascale a poltroncina, invece, si ha a che fare con una situazione che, invece, non consente l’utilizzo con la sedia a rotelle. Come è chiaro dal nome stesso, si ha a che fare con un impianto contraddistinto dalla presenza di una poltrona sulla quale la persona con difficoltà motoria può essere posizionata. A fronte di quanto appena ricordato, è palese che, nei casi di disabilità più gravi, questa soluzione non è adatta in quanto necessita, da parte della persona trasportata, un minimo di controllo del proprio corpo.

Proseguendo con l’elenco delle differenze da considerare, doveroso è un cenno al fatto che, quando si parla della seconda tipologia di montascale, si ha a che fare con una soluzione che richiede meno spazio rispetto al montascale a piattaforma.

Costi

A prescindere dal fatto che si parli di montascale per disabili Pavia o di impianti installati in altre città d’Italia, un doveroso cenno deve essere dedicato ai costi. I paragrafi precedenti ci aiutano a capire che non è possibile dare una risposta univoca.

Sono infatti diversi i fattori da tenere presenti. Tra questi, rientra la tipologia. Nel caso del montascale a poltroncina, si ha a che fare con una soluzione mediamente meno costosa rispetto al montascale a piattaforma.

Un ulteriore criterio sul quale vale la pena soffermarsi quando si decide di installare un montascale per disabili riguarda le caratteristiche delle scale. Se si ha a che fare con una scala lineare, è palese che il prezzo complessivo – si parte, in media, da un minimo di 6000 euro – sarà decisamente più basso rispetto ai frangenti in cui, a causa della presenza di curve, è necessario procedere a un adeguamento della rampa.

A fare la differenza ai fini dei costi ci pensa anche la presenza di comandi manuali piuttosto che analogici.

In merito alla pianificazione delle spese per il montascale domestico destinato a un anziano o a un disabile, è importante citare il capitolo delle agevolazioni fiscali. In questo frangente, si parla della possibilità di usufruire di detrazioni IRPEF pari al 19%.

Questa agevolazione fiscale può essere fruita sia dalla persona con difficoltà motorie, sia dal caregiver che si occupa della sua gestione e di cui è fiscalmente a carico (affinché si possa parlare di questa situazione, è necessario che la persona abbia un reddito complessivo non superiore ai 2.840,51 euro).

Affinché si possa usufruire delle detrazioni, è necessario avere a disposizione sia la prescrizione del medico, che deve specificare il collegamento tra la problematica fisica e l’impianto montascale, ma anche il certificato rilasciato dall’ASL comprovante l’invalidità funzionale e il suo carattere di permanenza.